Recensione: Il gran sole di Hiroshima

Il gran sole di Hiroshima
Per la rubrica letture della Scuola San Pancrazio
L’angolo letterario

 

Il gran sole di Hiroshima – Karl Bruckner (1961)
Età di lettura: 11-13 anni

 

6 agosto 1945: la bomba atomica viene sganciata su Hiroshima, esplodendo in un accecante bagliore. È così che Sadako Sasaki ricorderà l’esplosione, come un sole gigantesco e ardente accesosi improvvisamente nel cielo della città.

 

Sadako e suo fratello Shigeo si salvano per miracolo; nonostante il periodo difficile che tutti i componenti della loro famiglia dovranno affrontare in seguito all’esplosione della bomba, riusciranno pian piano a risollevarsi e a riprendere una vita normale.

 

Dieci anni dopo Sadako, ormai quattordicenne, partecipa ad una staffetta in bicicletta da Tokyo a Hiroshima, riportando la vittoria. Accade allora l’imprevedibile: Sadako, spossata in maniera innaturale dopo la gara, viene condotta in ospedale, dove i medici scoprono che la ragazzina è affetta da un male incurabile dovuto agli effetti delle radiazioni della bomba, che fino a quel momento hanno covato nel suo corpo: a Sadako restano pochi mesi di vita. I genitori decidono di non rivelare alla figlia che sta per morire e le regalano un foglio di carta dorata con il quale fare degli origami a forma di gru, promettendole che quando avrà ultimata la millesima gru sarà guarita e potrà tornare a casa…

 

Un libro meravigliosamente triste, che riesce a raccontare il dolore e la morte in modo delicato. La grande tragedia di Hiroshima, narrata attraverso gli occhi sempre più deboli di un’innocente ragazzina giapponese, si mostra in tutta la sua terribile evidenza, spingendo il lettore a riflettere sulla crudeltà dell’uomo e sugli effetti delle sue azioni sconsiderate.