Recensione: La sfera e la croce

La sfera e la croce
Per la rubrica letture della Scuola San Pancrazio
L’angolo letterario
La sfera e la croce – Gilbert Keith Chesterton (1909)
Età di lettura: dai 12 anni

 

Ci deve essere sempre un mondo sferico su cui piantare la croce, afferma Chesterton in questo romanzo, e aggiunge: è lì che sta il terribile dramma, perché il mondo è un posto folle e pieno di insidie, e piantarci sopra una Croce è un lavoro arduo… ma assolutamente necessario.

Lo scopriranno presto i protagonisti di questo libro, un irlandese dalla fede granitica e uno scettico inglese. Nel corso di una mattinata assolutamente normale a Londra, i destini dei due si incroceranno in modo singolare: l’irlandese sfiderà a duello l’inglese, per alcune sue affermazioni irrispettose nei confronti della Santa Vergine. Agli occhi dell’inglese la sfida non ha alcun senso, eppure pian piano, suo malgrado, l’assoluta serietà dell’altro andrà a minare la sua incredulità: se qualcuno è disposto a combattere per una cosa così assurda, quella cosa forse è vera…

A causa del duello viaggeranno per tutta l’Inghilterra, si scontreranno (fisicamente e verbalmente) più volte e infine diventeranno amici. Sulla loro strada incontreranno diversi singolari personaggi, rappresentanti di altrettanti modi di vedere il mondo, finché dopo molte vicende verranno rinchiusi in un manicomio dove vengono curate le persone sane, o meglio quelli la cui unica follia consiste nel credere fermamente in qualcosa. Manicomio che ovviamente non può che essere gestito dal demonio… E proprio quando tutto sembra perduto, il romanzo giunge a un epilogo inaspettato.

L’autore non ha certo bisogno di presentazioni: Chesterton fu uno dei più grandi autori cattolici inglesi del ‘900, apprezzato anche da intellettuali dalle posizioni molto diverse dalle sue. I suoi romanzi mettono spesso al centro il contrasto (apparente) tra Fede e ragione e la necessità ultima della Fede per conferire senso al mondo in cui si vive, il quale altrimenti non è altro che una folle sfera che ruota in un universo senza scopo. Nonostante la complessità delle tematiche trattate il racconto non risulta mai noioso o difficile da digerire, sia per la buona dose di humor con cui è condito, sia per la notevolissima capacità di Chesterton di creare storie in bilico tra il fantastico e il reale.