Introduzione alla rubrica artistica “Dove lo sguardo trova quiete”

Presentiamo qui di seguito la rubrica artistica della Scuola San Pancrazio:
Dove lo sguardo trova quiete
Si può parlare di arte senza parlare di Dio? L’arte è solo bellezza? È possibile un’estetica che prescinda dalla morale?
Vi è un’unione inscindibile tra la bellezza e l’estetica del Vero e del Bene, lo sosteneva anche San Tommaso, e non possiamo non parlare di bellezza, senza riferirci a quella nostalgia del divino che è iscritta in ogni uomo. Da qui un viaggio nell’arte come ponte verso Dio, come un’occasione di incontro con il divino attraverso opere di uomini che non hanno dimenticato quanto la bellezza sia soprattutto uno sguardo in verticale.
Il degrado dell’arte figurativa e lo scempio dell’architettura moderna ci testimoniano lo spostamento dello sguardo dell’uomo. L’incomprensibilità dei nuovi linguaggi figurativi ci racconta il cessare del fine per cui l’arte è stata creata. La recente volontà di eliminare le ore di arte dalla scuola ci fa comprendere ancora di più l’urgenza di raccontarla ai nostri ragazzi, sia per il bisogno di restaurazione culturale e sociale, sia come educazione al bello. Perché è vero, come sosteneva Dostoevskij, che «la bellezza salverà il mondo», l’arte bella è il mezzo per elevare le giovani generazioni, anche e soprattutto verso Dio. Costruendo un’estetica giusta e buona, invitandoli e invitandoci a scoprire il patrimonio artistico italiano ed europeo, ci riapproprieremo del bello e del bene, ma soprattutto del Vero.
Posiamo dunque lo sguardo sulle meraviglie che ci circondano e che l’uomo ha prodotto nel corso dei secoli, la loro bellezza ci infonderà la pace del cuore, cuore che anela a Dio.