La scuola moderna, ovvero la fabbrica degli ignoranti
I frutti amari del liberalismo
La scuola liberale di oggi, di stampo laico o modernista, non è altro che un’istituzione atta a formare figure funzionali alle richieste di mercato. Tra i suoi scopi non vi è più la trasmissione del sapere né tantomeno la collaborazione con le famiglie nell’educazione morale e cristiana della gioventù.
La scuola moderna purtroppo non punta più a formare eccellenze ma alla mediocrità: la scarsa padronanza della lingua italiana, l’incapacità di comprendere testi lunghi e articolati e i continui attentati all’intelligenza dei ragazzi sono il risultato di un lungo lavoro di smantellamento di prassi educative e didattiche consolidate. A questo bisogna aggiungere la mentalità anticristiana che permea le classi frequentate dai giovani di oggi: i discorsi, i contenuti ideologici dei libri di testo, il modo di vestire e gli atteggiamenti tenuti in classe, nonché l’insegnamento fazioso di materie come storia, letteratura italiana e filosofia sono un vero pericolo per le anime dei ragazzi.
Le iniziative dell’ex Ministro Fedeli non sono certo frutto del caso: il ddl della Buona Scuola, la volontà di introdurre cellulari e tablet durante le lezioni, la notevole diminuzione del corsivo sin dalla primaria, l’ipotesi di togliere il tema scritto di Italiano dall’esame di III media e la riduzione ad experimentum del Liceo Classico a soli 4 anni in alcuni istituti, hanno uno scopo preciso.
La grandezza della formazione classica
Nel Liceo Classico, vero fiore all’occhiello dell’istruzione italiana, si sono formate intere generazioni; a livello pedagogico è stata una delle intuizioni più geniali quella di mettere gli studenti a contatto con lingue antiche come greco e latino ma anche con il pensiero di filosofi come Aristotele, con la letteratura e l’epica. Se a questa grande intuizione pedagogica si aggiunge il patrimonio educativo cristiano, il risultato è immaginabile: chi esce dal Liceo Classico specie quello che segue un’impostazione cattolica, conosce la Grecia, la Roma Antica, la Christianitas ma anche quello che queste civiltà hanno inventato e tramandato; grazie a tale conoscenza sa parlare, sa scrivere, sa pensare, ma soprattutto sa interpretare, mettere in rapporto, relativizzare, confrontare, distinguere, riconoscere il duraturo e l’effimero, comprendere le implicazioni più profonde della libertà, della bellezza, della verità.
Per alcuni la scuola, come lo stesso Liceo Classico, non serve più. Costoro pretendono che venga negato ai giovani in nome della Modernità ogni seria acquisizione del sapere, tutto deve essere livellato verso il basso, tollerando esclusivamente l’insegnamento di ciò che è utile per il mondo del lavoro, ossia di ciò che “produce”.
La “legittima difesa” della scuola parentale
La Scuola Parentale San Pancrazio non essendo né statale né paritaria, è un progetto di istruzione povero ma libero che si avvale della possibilità prevista dal D.lgs. 76/2005 che permette ai genitori di provvedere direttamente o privatamente all’istruzione dei loro figli. La distanza geografica non deve essere un ostacolo per quelle famiglie che desiderano, secondo l’insegnamento della Chiesa, garantire un’istruzione integralmente cattolica ai propri figli: è infatti possibile, per coloro che provengono da lontano, risiedere nel nostro convitto. Questa libertà dalle indebite ingerenze statali nelle scelte educative e didattiche ci permette di porre un piccolo freno alla deriva intellettuale e morale che sta colpendo il mondo della scuola: da cinque anni combattiamo, con l’aiuto di Dio e la protezione di san Giovanni Bosco, la nostra piccola battaglia garantendo l’istruzione per le classi elementari, le medie e dallo scorso anno anche il Ginnasio del Liceo Classico.